Questa settimana il mondo infermieristico è stato scosso dalla notizia che non tutti si aspettavano: CGIL, UIL e Nursing Up non hanno firmato il contratto negoziato con ARAN (Agenzia che si occupa dei contratti nazionali per conto dello Stato) nell’ultimo anno.
Dopo questa notizia gli animi si sono scaldati e le interviste pubblicate, su quotidiani nazionali e giornali specializzati, sono state decine.
Interessante, nella confusione generalizzata, è stata l’affermazione del Ministro Paolo Zangrillo, che sembrerebbe non escludere la possibilità che la scelta di non firmare sia stata politicizzata.
I fatti
Il 14 Gennaio 2024, dopo più di un anno di trattativa, i sindacati rappresentativi si sono riuniti per concludere la negoziazione del contratto del comparto Sanità 2022-2024, che riguardava oltre 550 mila operatori sanitari (inclusi Infermieri). Nursing Up, CGIL e UIL hanno detto no. Tanto è stato necessario per far saltare l’accordo, non avendo raggiunto la rappresentanza sindacale. Favorevoli invece all’accordo sono stati i sindacati Nursind, Cisl, Fials.
Le reazioni degli esponenti sindacali e della poltica
Le reazioni degli esponenti sindacali non si sono fatte attendere. Il Nursind per primo ha rilasciato un comunicato dove parlava di “un’occasione persa” e di controparte il Nursing Up ha parlato di “Contratto Inadeguato”. CISL ha parlato di “decisione grave” il mancato rinnovo contrattuale a causa della firma mancata dei tre sindacati prima citati. CGIL invece ha parlato di “mancanza di valorizzazione economica”.
Il Ministro della Pubblica Amministrazione Zangrillo nella giornata di ieri invece ha commentato di avere sospetti di uno stop politico da parte dei sindacati.
Le reazioni del Web
Il web, come d’altronde anche i sindacati stessi, si è diviso a metà. Molti hanno interpretato la mancata firma come presa di posizione contro Governo e stanziamenti insufficienti per il rinnovo contrattuale. Questa visione si è dimostrata lungimirante, perché molti hanno messo da parte la possibilità di mettersi in tasca gli spiccioli promessi (perché comunque si parlava di spiccioli, ammettiamolo!) in virtù di una presa di posizione più decisa. D’altro canto alcuni considerano che le risorse stanziate non potranno in alcun modo aumentare, di conseguenza non aver firmato dimostra poca maturità da parte di chi si è opposto.
Conclusioni
Non è il momento di parteggiare per l’una o l’altra parte, il tempo determinerà chi avrà avuto ragione. Nel frattempo, gli Infermieri si vedono bloccare il contratto 2022-2024 e con esso anche la possibilità di quei pochi spiccioli di aumento. Inoltre, con questo stop si è ritardato l’inizio della contrattazione del CCNL 2025-2027, per cui i fondi sembrerebbero essere già stanziati.
Gli Infermieri, con spirito si sacrificio, portano avanti una sanità sempre più in crisi. Nessun rinnovo contrattuale ha mai dato la risposta alle necessità crescenti dei professionisti. Questo accordo saltato potrebbe rivelarsi un segnale deciso nei confronti dell’attuale amministrazione.