Quando parliamo di “orario di lavoro” l’unica definizione valida e che deve interessarci, non è la mera interpretazione di aziende, uffici risorse umane e/o uffici dirigenziali, bensì quella che viene data dalla legge. La definizione è quella che segue:
«qualsiasi periodo in cui il lavoratore resta a disposizione del proprio datore di lavoro, nell’esercizio delle sue attività lavorative o delle sue funzioni».
Definizione di Orario di Lavoro per la Legge
Questo significa che l’orario lavorativo prevede quel tempo che va dal momento in cui siamo arrivati sul luogo di lavoro fino al momento in cui lo lasciamo.
Nei reparti però, alcuni colleghi decidono deliberatamente, nonostante hanno la necessità di fermarsi mezz’ora in più nell’unità operativa, di uscire dal reparto, stimbrare e rientrare per essere operativi nuovamente.
Questo spesso avviene perchè, in talune realtà, invece che gestire e progettare un miglioramento per la risoluzione di un problema di sistematici ritardi, si tende a strigliare il dipendente di essere sempre in ritardo.
Ovviamente, se questo accadesse ad un unico dipendente, bisognerebbe comprendere se il carico lavorativo affidatogli è alla portata del dipendente meno efficiente. Da li ne deriva una valutazione del dipendente ed un successivo eventuale trasferimento o, nei casi più gravi, licenziamento. Ma se questo accadesse, all’intero team infermieristico, il problema diverrebbe automaticamente prettamente manageriale.
Ed ecco che molti, alle strigliate dell’eccesso ritardo, invece che definire in modo imperativo le ragioni di quel ritardo, tendono a decidere di stimbrare, accontentando chi decide ingiustamente di porre sotto pressione il lavoratore.
Ma quale sono le ragioni per cui non dovresti comportarti in questo modo? Le motivazioni sono le seguenti
- Motivazione Legale
- Motivazione Assicurativa
- Motivazione Morale
Motivazione Legale
Legalmente il tuo orario di lavoro termina appena, lasci l’ospedale o la clinica. Dopo quell’orario, se non per giustificato motivo, non hai alcun diritto di essere in un ufficio pubblico o in un reparto di degenza. In pratica una volta stimbrato, sei un comune cittadino, e come tale, devi rispettare lo stesso regolamento che rispettano i cittadini per l’accesso in ospedale.
Inoltre, va considerato, che la timbratura ha valore legale e secondo quanto deciso dalla Corte di Cassazione Penale, sentenza n. 3262 del 23 gennaio 2019 la falsa timbratura del pubblico dipendente è truffa aggravata a prescindere dal danno economico cagionato. Infatti, sebbene la sentenza prenda di riferimento il dipendente che si allontana dal posto di lavoro senza registrare la sua assenza, la Corte di Cassazione definisce una falsa timbratura come :
[…]«la falsa attestazione del pubblico dipendente relativa alla sua presenza in ufficio, riportata sui cartellini marcatempo o nei fogli di presenza, integra il reato di truffa aggravata ove il soggetto si allontani senza far risultare, mediante timbratura del cartellino o della scheda magnetica, i periodi di assenza, che rilevano di per sé – anche a prescindere dal danno economico cagionato […]
Corte di Cassazione Penale, sentenza n. 3262 del 23 gennaio 2019
Siamo d’accordo sul fatto, che nessun giudice, condannerà mai un dipendente per eccesso di efficienza o per il suo stacanovismo, ma rimane che manomettere la timbratura o per l’appunto timbrare l’uscita per poi rientrare in reparto, significa attestare il falso.
Motivazione Assicurativa
Sebbene la Corte di Cassazione Sentenza. n. 40706 del 2017 affermi che il datore di lavoro è tenuto a versare il risarcimento anche a seguito della timbratura di uscita, se per l’appunto il dipendente si sia recato nuovamente sul luogo lavorativo e casualmente abbia avuto un incidente. Bisogna ricordare che essere vittima di un incidente in orario non lavorativo può portarvi in una zona grigia giuridica.
Inoltre per l’Infortunio in-itinere, ovvero l’infortunio che avviene nel tragitto casa-lavoro, potrebbe essere complesso spiegare il perchè, sebbene si abiti a ad esempio pochi minuti dal luogo di lavoro, l’infortunio sia avvenuto mezz’ora o un’ora dopo la stimbratura.
Su questo però, in termini non assoluti, si può dire che il lavoratore dovrebbe (qui il condizionale è d’obbligo) essere coperto totalmente sul lato assicurativo.
Motivazione Morale
Questa motivazione credo sia la più importante tra tutte. Il problema degli sprovveduti del cartellino ultimamente è diventato troppo diffuso. Questo genere di comportamento, causa un danno a tutta la struttura organizzativa, sindacale e professionale.
In primis, perchè si nascondono dettagli importanti di efficienza e efficacia di reparto. Si mostra una buona efficienza, cosa che nasconde la mera realtà dei fatti.
Successivamente, va considerato che questo comportamento vieterebbe di portare alla luce un problema, bloccando un possibile intervento legale o sindacale.
Infine bisogna ricordare agli sprovveduti del cartellino che questa è una professione, non una missione. In ospedale noi mettiamo in atto prestazioni di un certo rischio e che richiedono competenze degne di un laureato. Procedere con il proprio sconsiderato comportamento, significa danneggiare una intera categoria professionale.