Sei un Infermiere e hai deciso di lasciare il tuo vecchio lavoro, perché hai ricevuto una proposta più allettante, oppure hai appena vinto un concorso pubblico più vicino a casa o alla sede che ti aggrada?
Sei tenuto a dare le dimissioni ed adesso vuoi sapere come funziona. Scopriamo le generalità comuni in questo articolo!
Prima di inoltrarci a discutere dell’argomento dell’articolo, bisogna permettere che questa guida ha un ruolo di supporto e informazione, ma ogni azienda sanitaria ha una procedura che differisce in parte, l’una dall’altra. Dunque ricorda che se hai dubbi, è sempre bene contattare le risorse umane della tua azienda.
Quando ci inoltriamo nell’idea di dimetterci e dunque procedere alla risoluzione volontaria del Contratto in essere con l’azienda, bisogna prendere in considerazione l’articolo 72 del CCNL (attualmente attivo 2016-2018).
Nel suddetto articolo vengono esposte importanti caratteristiche e importanti obblighi del dipendente e dell’azienda nei confronti dell’altra parte.
Il Preavviso
Quando parliamo di preavviso, dobbiamo considerarlo come il tempo che intercorre tra la comunicazione e il giorno ultimo lavorato.
Come è ovvio che sia, il preavviso è obbligatorio per contratto da ambo le parti. La parte che non rispetterà quanto scritto nell’articolo 72 comma 1 andrà incontro a una “penale” che corrisponde come indennizzo dei giorni non lavorati. Questa sezione è descritta nel comma 4 dello stesso articolo.
Il preavviso obbligatorio è così ripartito (comma 1 art. 72 CCNL Sanità):
a) 2 mesi per dipendenti con anzianità di servizio fino a 5 anni;
b) 3 mesi per dipendenti con anzianità di servizio fino a 10 anni;
c) 4 mesi per dipendenti con anzianità di servizio oltre 10 anni.
In caso di dimissioni del dipendente i termini di cui al comma 1 sono ridotti alla metà.
Ad esempio, se si è lavorato dall 1 ai 2 anni, è probabile che i venga comunicato dalle risorse umane, che il vostro periodo di preavviso è di 1 mese.
Quando comunicare le proprie dimissioni?
L’articolo del CCNL attualmente in vigore, prevede che il computo del periodo di preavviso decorra dal giorno 1 o 16 del mese.
Dunque se si comunica le proprie dimissioni nei giorni che intercorrono tra l’una e l’altro termine utile, verrà considerato la data effettiva di dimissioni o dal 1 o dal 16 del mese.
Ad esempio:
il 18 Gennaio decido di presentare le mie dimissioni, la presentazione verrà considerata valida dal primo di Febbraio.
Dimissioni nel periodo di prova.
Come segnalato nell’articolo 25 del CCNL, non c’è obbligo di preavviso ne di giustificazione nel dipendente, che decide di risolvere il contratto nella seconda metà del periodo di prova. D’altra parte, l’azienda sanitaria dovrà dare una motivazione della risoluzione del contratto.
Ferie nel periodo di preavviso
Non è possibile godere dei propri giorni di ferie nel periodo di preavviso. Le tempistiche dei giorni di preavviso dunque sono da ritenersi come giorni “lavorativi”.
Questo significa che nel caso in cui, nel periodo di preavviso, godessi di 5 giorni di ferie, la data ultima lavorativa sarà spostata di 5 giorni.
Periodo di preavviso nel contratto a tempo determinato
Il preavviso nei contratti a tempo determinato, viene calcolato col rapporto di 1 giorno per ogni 15 giorni lavorativi. In caso di frazione dell’unità, sarà necessario arrotondare per eccesso.
Esempio: Devo dare 14.6 giorni di preavviso, dunque il contratto prevede che io ne dia 15.
Il periodo di preavviso nel contratto a termine determinato, non supererà mai i 30 giorni.
Cosa succede se non rispetto i giorni preavviso?
Per la mancata rispettanza di questa obbligatorietà, verrà considerato un’indennità per l’azienda (che tratterrà direttamente dal salario del dipendente) per ogni giornata lavorativa dovuta e non prestata.
L’indennità è corrispondente alla retribuzione dovuta per il periodo di preavviso non corrisposto.
Dimissioni volontarie
Conosciute queste informazioni minime, è necessario che si contattino le risorse umane e si chieda la modulistica per iniziare il processo di dimissione. In sanità pubblica non è necessaria la comunicazione tramite SPID o in generale, certificata.
Qualora foste madri o padri, l’azienda vi chiederà di compilare un modulo dove affermate che le dimissioni non sono dovute a costrizioni o pressioni aziendali dovute dal vostro status genitoriale.
Ferie
Attenzione! Le ferie non possono essere monetizzate, dunque bisognerà godere del periodo di ferie rimanente, prima di fare partire il periodo di preavviso, che come suddetto dovrà essere totalmente lavorativo. Su questo punto approfondiremo in un successivo articolo.
Sperando di essere stato chiaro nell’esposizione del problema vi invito a commentare per eventuali dubbi.