L’emergenza da malattia da coronavirus (COVID-19) ha portato con se molti timori e paure per le popolazioni dell’intera terra. Come succede sempre in momenti di preoccupazioni o terrore, gli sciacalli, che essi siano giornalisti propriamente registrati all’ordine, o che siano blogger o semplici utenti dei social, iniziano il loro lavoro di diffusione di notizie che contrastano con quelle ufficiali per accalappiare quante più visualizzazioni e like.
Ma perché questo succede? Ho provato ad analizzare il fenomeno in questo articolo.
Gli utenti su internet hanno la necessità ed il diritto di esprimere le proprie preoccupazioni agglomerandosi per tipologie, in diversi piccoli gruppi non ben identificabili. Ognuno di quei gruppi risulta già conosciuto sulla scena dei social. Ovviamente non analizzerò banalmente tutti i gruppi, credo basti sapere che tra di essi abbiamo: gli umoristi, i negazionisti, i credenti, i governativi, i complottisti, i disinteressati, i critici e tanti altri.
Tra le decine di gruppi esistenti, i negazionisti e i complottisti, per via della diffusione delle idee che spesso riescono a fare centro nei sentimenti delle persone, risultano i più virali e pericolosi.
Il motivo per cui sui social molte persone, ignoranti sul campo, decidono di abbracciare e condividere un idea, è la speranza. Anche se l’idea risulta del tutto strampalata agli addetti ai lavori, che ovviamente predicano continuamente nell’evitare tali comportamenti, ci si ritrova in schiere di amici e conoscenti che pubblicano post di dubbia veridicità.
Quando Professori, Medici, Infermieri, Epidemiologi, provano a spiegare la situazione, nessuno di loro rilascia pronostici inverosimili, per questo, la situazione che l’utente si ritrova a fronteggiare risulta amara e, di conseguenza, difficile da accettare. In un periodo di paura e di preoccupazioni come questo, ovviamente il popolo di internet, che poco ne sa del mondo sanitario o di quello medico-infermieristico, si espone in considerazioni degne di un laureato in virologia. Mentre i medici dicono di non avere armi efficaci al 100% contro questo virus, se non il trattamento sintomatico della malattia, qualche farmacista in Giappone o qualche turista italiano in Russia se ne esce con un farmaco salvavita. Farmaci che per carità, sono al vaglio delle autorità per una questione di chiarezza, ma che non hanno, a livello internazionale, ancora alcuna prova d’efficacia.
Dunque è giusto sottolineare come questo non significhi che queste molecole non siano efficaci o che non possano funzionare, ma che l’Agenzia del Farmaco, deve sempre e comunque garantire la salute dei cittadini, valutando prima attentamente l’immissione di un nuovo possibile farmaco sul mercato italiano.
Nel mentre L’AIFA ha appena rilasciato il suo NO, dovuto alle scarse prove d’efficacia e di sicurezza che ci sarebbero dietro l’Avigan, alcuni comitati scientifici hanno anch’essi dichiarato formalmente il secondo NO nei confronti dell’Arbidol, il farmaco russo anti-influenzale che alcuni hanno reso famoso al mondo dei social, per essere di facile fruizione e totalmente funzionale. Risulterebbe, stando anche a quanto affermato dal Professor Burioni, solo un’altra Fake News. Ancora una volta, ci si trova di fronte ad un farmaco antivirale funzionale in parte, ma non dissimile da quelli che utilizziamo di già in Europa per contrastare questa pandemia.
Un altro problema principale per la scienza è quindi quello di riuscire a comunicare con i non addetti ai lavori. Molte persone si ritrovano a preferire una finta e pericolosa speranza proclamata da un imbroglione o da un non esperto sul campo, piuttosto che una visione realistica della situazione, espressa da un professore del settore.
Una delle chiavi del problema dunque è la speranza, che in un periodo di paura, rende tutti bersaglio di improponibili teorie che normalmente avrebbero avuto vita corta.
Inoltre c’è una predisposizione, nei confronti dell’ignoto, ad assumere delle posizioni critiche. Sopratutto per chi nella scienza, la medicina e per la propria professione, dedica tempo, lavoro e in parte rischia la propria vita, non è semplice stare a guardare mentre persone, senza alcuna conoscenza o competenza, dal divano dell proprio soggiorno, sputano e vomitano sentenze e accuse nei confronti di chi lavora per salvare la vita dei cittadini.
Però spesso, i cittadini che si ritrovano a fare taluni affermazioni, trovano come fonte per il proprio “aggiornamento” o “studio” gli articoli negazionisti o complottisti di siti poco affidabili. Non riescono a discriminare quale può essere una fonte affidabile di notizie e quale no.
Questo è molto preoccupante, perché nella tempesta mediatica in corso, ci si ritrova ad avere news rilasciate da fonti ufficiali che sono meno considerate delle news di qualche blog monetizzato e fondato sull’idea del guadagno.
Inoltre l’ignoto, una volta tramutato in paura, ed unito alla difficoltà di alcuni di comprendere alcuni modelli e realtà, diviene motivo di diniego e di condivisione di idee che seppure errate, pericolose o false, risultano più facili da capire dai non addetti ai lavori.
Ed ecco dunque la seconda motivazione per cui queste notizie prendono il sopravvento: l’Ignoranza.
Esistono situazioni dove, persone di un certo livello sociale e di istruzione, si dimostrano sensibili ad alcuni argomenti. Dunque nonostante la conoscenza accademica e il livello sociale medio-alto, si ritrovano ad abbracciare idee che per lo più sono abbracciate dagli appartenenti ai due gruppi prima descritti.
Queste persone, solitamente, nascono con una propensione al complottismo, e durante anche i periodi meno neri della nostra umanità, sono sempre li ad attaccare fantomatici nemici quali le “Big Pharma” i Medici Corrotti oppure le Agenzie di Rating. Queste persone, in questo periodo divengono motivo i veri sciacalli dei nostri tempi. Sfruttando e aggrappandosi alle paure, alle speranze e all’ignoranza delle genti, riescono a fuoriuscire da una nicchia solitaria di esilio scientifico, per guadagnare i propri cinque minuti di notorietà.
L’appello dunque è, se siete riusciti a leggere fino in fondo l’articolo, di non credere e condividere tutto ciò che leggete su internet, ma di affidarvi a coloro che per difendere la vostra salute e quella dei vostri cari, stanno rischiando la loro vita.
Se voleste dei link utili da dove trarre le vostre informazioni: