Quello che stiamo vivendo è un momento magnifico per l’informazione, grazie alla velocità con cui milioni di notizie viaggiano e finiscono sulle piazze globali al servizio di tutti. I Professionisti infermieri stanno diventando, sempre di più, una realtà attiva e conosciuta e, come è semplice immaginare, alcune situazioni professionali diventano di pubblico dominio.
Analizziamo in special modo le due “grandi” realtà che la professione si trova ad affrontare:
- La crisi lavorativa;
- La scoperta del mondo politico e giornalistico da parte degli infermieri
Come avrete notato, la nostra professione sta rispondendo a queste nuove realtà con diverse strategie atte a compensare ed allinearsi ai differenti stimoli a cui è sottoposta.
Alla prima “grande” realtà gli infermieri rispondono con alcune strategie, due delle quali sono: la Libera Professione e l’emigrazione di massa nei paesi anglo-sassoni. Negli ultimi anni c’è infatti stato un aumento sostenuto dei nuovi liberi professionisti, un dato che però non palesa esplicitamente i 3 gruppi intrinseci venutisi a creare:
- I veri Liberi Professionisti
Coloro che hanno rinunciato al loro lavoro a tempo indeterminato per mettersi in gioco e sfidare abusivismi e irregolarità per rendere onore a questo lato della professione. - I Liberi Professionisti Pro Tempore
Quegli infermieri che lo fanno per mancanza di lavoro, e attendono il concorso che potrà realizzare il proprio sogno professionale. - I “Finti” Liberi Professionisti (le famose finte partite IVA)
Per quanto essi lo siano legalmente, spesso sono liberi professionisti alle dipendenze di un unica azienda che sfrutta questo strumento per evitare l’assunzione.
La “fuga degli infermieri”, ultimamente, è divenuta un argomento importante da tenere in considerazione quando si parla dei dati sull’emigrazione o dei costi sostenuti dallo stato per la formazione di nuovi professionisti di cui però non ne potrà mai giovare.
Alla seconda “grande” realtà gli infermieri hanno risposto con un approccio massivo alla dirigenza, alla politica ed ai sistemi di informazione. Quando c’è politica, il giornalismo diviene chiave essenziale di diffusione di propaganda e idee di “partito” celata da una finta intenzione di mantenerci aggiornati sulle novità professionali. Ed ecco che quei giornali infermieristici divengono la testa di ponte da conquistare per vincere le campagne politiche, riempire corsi fad a pagamento e segnalare eventi a cui gli infermieri, spesso, sono li solo per far numero. Inconsapevolmente quest’ultimi diventano la nostra identità, il nostro avatar a contatto con il cittadino, che vede in loro una voce comune ed ufficiale per tutti gli infermieri italiani.
Una voce che però, non solo non rispecchia la realtà, ma spesso ci fa apparire isterici e disperati, sempre in cerca di un nemico più debole da schiacciare mediaticamente e uno più più grosso da sfidare, stando attenti, però, a non infastidire coloro che supportano o concedono favori, per avere la sicurezza di un alleato fedele in periodi di battaglie politiche. Abbindolati come “pupi”, citando un film di Francis Ford Coppola, gli infermieri sui social si scatenano e seguono linee di pensiero sempre più estreme, facendo divenire i social network una polveriera pronta ad esplodere. Le strategie restano le stesse, catturare like e condivisioni con post frivoli per poi nel pieno delle visualizzazioni pubblicare un post che indirizza ad una nuova lotta.
Ricordando sempre che tutto questo accade mentre l’Italia continua a ignorare e di conseguenza perdere migliaia di infermieri, i cittadini ne pagano le conseguenze ritrovandosi in ospedali a corto di infermieri, che di conseguenza non possono erogare un’assistenza sufficiente a causa del carico lavorativo. Il Sistema Sanitario Nazionale che un tempo poteva vantare di essere tra i primi al mondo, in questo triste momento, si sta facendo sopraffare da corruzione, tagli di bilancio, inefficienze e sprechi.
Concludendo, in un dipinto così cupo, vedere gli infermieri italiani che riescono a mantenere professionalità, identità e voglia di eccellere, è motivo di orgoglio e soddisfazione. Sopratutto per una redazione che ormai vi scrive da oltremanica…