Nel 2022 venne rinnovato il CCNL 2019-2021. Una stagione che aveva portato circa il 6% di aumenti: percentuale che a fatica compensò la galoppante inflazione.
Il rinnovo fu seguito da una promessa: quella di non perder tempo ed occuparsi della nuova stagione di contrattazione. Promessa che però difficilmente fu mantenuta.
Come stessimo vivendo un Déjà vu che guarda al 2021, iniziano le contrattazioni (prima data 20 Marzo 2024), con la speranza di concludere queste trattative prima che si riviva il paradosso di rinnovare un contratto già scaduto (cosa accaduta col precedente rinnovo).
Le fonti giornalistiche di categoria più accreditate, citano molte novità ed un contratto più attrattivo per i 581mila professionisti appartenenti al personale sanitario e socio-sanitario, dipendente del Ssn, degli Izf, degli Irccs, delle Rsa, delle ex Ipab e di altri enti sanitari.
Il rinnovo porterà novità sulla gestione delle ferie solidali, sulla gestione dell’accesso al servizio mensa e sulla maggiore flessibilità dei ritmi lavoro/vita privata. Soluzioni viste come possibilità per rendere più attrattivo il contratto offerto. Nel contratto però si presterà anche l’opportunità di inserire il nuovo profilo oss con formazione complementare, già disciplinato dall’Accordo Stato-Regioni del 16 gennaio 2003, insieme alla modifica del sistema formativo dei dipendenti.
Infine, bisogna parlare dei soldi in più che porteremo in tasca ogni mese: Secondo le stesse fonti, l’aumento medio sarà di circa 130 euro lorde, ovvero il 5,78% in più. Ricordiamo che l’inflazione del 2023 si è attestata intorno al 5,6% ma che nel 2022 l’inflazione ha raggiunto l’11,9%. Dunque allo stato di fatto, possiamo essere certi che l’aumento previsto non coprirà nemmeno minimamente la perdita del nostro potere di acquisto.
Nulla di fatto per gli infermieri in sanità pubblica dunque. Nemmeno questa sarà l’occasione giusta per il riscatto professionale che attendiamo da più fi trent’anni. Il futuro ci prospetta briciole e difficoltà e difficoltà economiche. Ben fatto invece agli operatori socio-sanitari che riescono a portare in contratto una crescita professionale di tutto rispetto.
Meno male che dovevamo rendere attrattivo questo contratto…
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Per maggiori informazioni vi invito a leggere gli articoli su cui ho reperito alcune delle informazioni di questo articolo:
Inflazione Italia: +0,8% a febbraio 2024. I dati Istat – Forbes
Sito Istati – Categoria Inflazione