Le cadute sono una delle principali cause di lesioni nei pazienti ospedalizzati e possono avere conseguenze gravi per la loro salute e benessere. Gli infermieri, come membri essenziali del team di assistenza sanitaria, svolgono un ruolo cruciale nella prevenzione delle cadute e nella sicurezza dei pazienti. In questo articolo, esploreremo il rischio di caduta, le cause sottostanti e la responsabilità dell’infermiere nella prevenzione di tali incidenti.
Il rischio di caduta nei pazienti
Le cadute sono un problema comune negli ambienti ospedalieri e negli assistiti a domicilio. I pazienti sono spesso vulnerabili a questo rischio a causa di diversi fattori:
- Debolezza e instabilità: I pazienti che si stanno riprendendo da un intervento chirurgico o che hanno una mobilità ridotta possono essere più suscettibili a cadere.
- Problemi di equilibrio: Pazienti con problemi di equilibrio o malattie neurologiche possono avere difficoltà a mantenere la stabilità.
- Farmaci: Alcuni farmaci possono causare vertigini o confusione, aumentando il rischio di caduta.
- Ambiente fisico: Oggetti sul pavimento, superfici scivolose e illuminazione inadeguata possono contribuire al rischio di caduta.
- Età avanzata: Gli anziani possono avere una maggiore predisposizione alle cadute a causa di cambiamenti fisiologici legati all’invecchiamento.
La responsabilità dell’infermiere nella prevenzione delle cadute
Gli infermieri sono tenuti a fornire cure di alta qualità e a garantire la sicurezza dei pazienti durante il loro soggiorno in ospedale o durante l’assistenza domiciliare. La prevenzione delle cadute è una parte essenziale del loro ruolo, e ciò implica:
- Valutazione del rischio: Gli infermieri devono condurre una valutazione completa del rischio di caduta per ogni paziente al momento dell’ammissione. Questa valutazione dovrebbe tenere conto di fattori come la storia delle cadute precedenti, la debolezza muscolare, le condizioni mediche e i farmaci assunti. Tra le scale di valutazione più importanti possiamo citare:
Le scale di valutazione del rischio di caduta sono strumenti utilizzati dagli infermieri, per identificare i pazienti che sono a rischio di caduta e stabilire misure preventive appropriate. Esistono diverse scale di valutazione del rischio di caduta, ognuna con diversi punti di valutazione e criteri specifici. Di seguito sono elencate alcune delle scale di valutazione più comuni (analizzeremo prossimamente ogni scala con un articolo dedicato):
1.1 Morse Fall Scale (MFS): La Morse Fall Scale è una delle scale di valutazione del rischio di caduta più utilizzate. Valuta sei fattori di rischio principali: storia delle cadute precedenti, diagnosi, uso di deambulazione assistita, terapia intravenosa, limitazione di mobilità e stato mentale. Ogni categoria viene valutata con un punteggio specifico, e il punteggio totale determina il rischio di caduta del paziente. La rivalutazione avviene 48/72h dopo un intervento chirurgico, oppure dopo cinque giorni dal ricovero o ad ogni cambio terapia da parte del medico.
1.2 Hendrich II Fall Risk Model: Questa scala di valutazione è composta da otto elementi di valutazione, tra cui storia delle cadute precedenti, diagnosi, deambulazione, utilizzo di farmaci, presenza di dispositivi di sostegno, stato mentale, continenza e stato mentale. Il punteggio totale indica il rischio di caduta del paziente.
1.3 Tinetti Performance-Oriented Mobility Assessment (POMA): Questa scala di valutazione è più ampia e comprende una valutazione del rischio di caduta e una valutazione delle capacità funzionali del paziente. Include la valutazione della deambulazione, dell’equilibrio, della forza muscolare e altre abilità correlate alla mobilità.
1.4 STRATIFY: Questa scala di valutazione utilizza tre criteri: storia delle cadute precedenti, stato mentale del paziente, necessità di recarsi alla toilet frequentemente, uso di sedativi, utilizzo di presidi per la deambulazione. Il punteggio totale determina il rischio di caduta del paziente.
1.5 Berg Balance Scale: Questa scala di valutazione è specificamente focalizzata sulla valutazione dell’equilibrio del paziente. Misura la capacità del paziente di eseguire diverse attività che richiedono un equilibrio stabile. - Piani di cura personalizzati: Sulla base della valutazione del rischio, gli infermieri devono sviluppare piani di cura personalizzati per ridurre il rischio di caduta per ciascun paziente. Questi piani possono includere misure preventive specifiche, come l’uso di ausili per la deambulazione o la prescrizione di esercizi di rafforzamento muscolare oppure la modifica degli ambienti circostanti al paziente.
- Vigilanza e monitoraggio: Gli infermieri devono monitorare attentamente i pazienti durante le attività quotidiane e intervenire tempestivamente se si manifestano segni di instabilità o pericolo di caduta. Le rivalutazioni permettono di ridurre tali rischi. L’utilizzo di contenzioni non è una soluzione al fine di ridurre il rischio di cadute. (Rimandiamo a questo articolo per ulteriori approfondimenti)
- Educazione del paziente e dei familiari: Gli infermieri devono fornire istruzioni chiare e educare i pazienti e i loro familiari sulle misure preventive da adottare per ridurre il rischio di caduta anche al momento della dimissione. Un dato importante è infatti l’enorme numero di cadute in ambiente domestico. Un programma condiviso con i carers e i famigliari può aumentare la sicurezza dei nostri pazienti, anche al di fuori dell’ambiente ospedaliero.
- Ambiente sicuro: Gli infermieri devono assicurarsi che l’ambiente circostante sia sicuro per il paziente. Ciò include la predisposizione di stanze di degenza che siano prive di ostacoli, che ci siano pavimentazioni antiscivolo e che siano fornite di un’illuminazione adeguata.
In una sentenza del 2013, che ha visto colpevoli due infermieri per la caduta di una anziana signora dal lettino operatorio, i giudici della Corte di Cassazione si sono così pronunciati:
“Ogni sanitario non può esimersi dal conoscere e valutare l’attività precedente o contestuale svolta da altro collega, sia pure specialista in altra disciplina, e dal controllarne la correttezza, se del caso ponendo rimedio ad errori altrui che siano evidenti e non settoriali, rilevabili ed emendabili con l’ausilio delle comuni conoscenze scientifiche del professionista medio”
Corte di Appello di Palermo
Per concludere, la prevenzione delle cadute è una parte essenziale del ruolo dell’infermiere. Attraverso valutazioni del rischio accurate, piani di cura personalizzati, vigilanza costante e un ambiente sicuro, gli infermieri possono ridurre significativamente il rischio di caduta e contribuire a garantire il benessere dei pazienti durante il loro percorso di guarigione. La prevenzione delle cadute dovrebbe essere una priorità fondamentale per tutti gli operatori sanitari, poiché una maggiore attenzione a questa problematica può migliorare notevolmente sia l’esperienza dei pazienti che l’outcome delle cure.