Le consegne infermieristiche hanno iniziato, nel corso degli ultimi anni, ad essere punto di interesse ed attenzione da parte dei professionisti della salute.
Quanto portato all’attenzione di noi tutti, è che il momento più critico della giornata, venga spesso lasciato alla buona fede del professionista. Sebbene questo è impossibile da eradicare, una misura strutturata di consegne potrebbe evitare che passaggi importanti, vengano tralasciati o persi tra un turno e l’altro.
Le metodiche di consegne sono molteplici: Metodo narrativo (il più utilizzato e il meno schematico), I Metodi che pongono il focus sui problemi (S.O.A.P. – S.O.A.P.I.E.R. – P.A.R.T.), Metodi che guardano agli esiti (D.A.R. – A.I.O.), Metodo focalizzato sugli scostamenti (Piani standard) e infine l’approccio per cure globali (S.B.A.R. – P.A.C.E).
Quando parliamo di consegne infermieristiche, inoltre non si può non considerare le condizioni necessarie affinchè il passaggio di consegna avvenga in modo corretto, evitanto eventuali perdite di informazioni. In questo, ci viene d’aiuto il criterio di qualità “CUBAN” che pone il focus sulle condizioni minime necessarie, per permettere un scambio di consegne corretto ed efficacie, senza che si presentino omissioni.
Il criterio CUBAN sta per:
- C (confidential) – Nel passaggio di consegna è necessario che la conversazione sia mantenuta dai criteri di confidenzialità e privacy del paziente. Questo significa che bisogna avere a disposizione un luogo lontano e riservato da orecchi indiscreti.
- U (uninterrupted) – Il passaggio di consegna non può avvenire, laddove le interruzioni, rumori e continue richieste degli operatori di vario genere, non garantiscano una attenzione massima dell’infermiere intento a dare consegne
- B (brief) – Le consegne non possono dilungarsi, devono essere di breve durata ed efficaci.
- A (accurate) – Il contenuto descritto deve essere accurato.
- N (Named Nurse) – Il passaggio di consegne, avviene da infermiere ad infermiere. Questo significa che bisogna sempre tenere traccia dei protagnosti dei vari passaggi.
Come dicevamo le metodiche di consegna sono differenti:
- Metodiche Narrative
- Metodiche che pongono il focus sui problemi
- Metodiche che guardano agli esiti
- Metodiche che si focalizzano sugli scostamenti
- Aproccio cure globali
Entriamo nel merito di queste metodiche:
Metodiche Narrative
Le metodiche narrative, come suggerisce il nome, si basano sulla descrizione del tutto narrativa e temporale, ma senza uno schema preciso e standardizzato delle condizioni del paziente e delle prestazioni eseguite. Come è ovvio pensare, questa metodica rispetta la valutazione generale e personale dell’Infermiere che accoglie il paziente.
Il paziente accede all’unità operativa alle ore 14.25. Diagnosi Medica di ingresso: Scompenso Cardiaco. Paziente con storia medica di ipertensione arteriosa, Insufficienza Renale Cronica e pregresso Infarto del miocardio nel 2017. Il paziente si presenza vigile, orientato e collaborante. Parametri vitali rilevati all’ingresso rispettivamente: Pressione Arteriosa 170/80 Frequenza Cardiaca 102. Saturazione 94% con ossigenoterapia tramite nasal specs a 2lt/min. Frequenza Respiratoria 18. TC timpanica 36.2. [etc.]…
Esempio 1
Metodiche che pongono il focus sui problemi
Queste metodiche sono più schematiche e seguono degli standard che permettono un approccio più definito.
- Problem Oriented Medical Care (POMC) – Questa metodica ha la funzione di segnalare i problemi presenti e orientare il trattamento medico su quanto segnalato. Inoltre permette un risparmio di tempo nella fase del cambio di consegna. Ha un utilizzo prettamente basato sul problema di tipo medico.
- SOAP, SOAPIE e SOAPIER (Subjective, Objective, Analysis e Plan + Intervention, Evaluation e Revision) Si basa sul comprendere il problema soggettivo, oggettivo, porre un analisi e successivamente pianificare una soluzione. I metodi successivi, hanno introdotto gli Interventi, le valutazioni e le revisioni conseguenti agli interventi.
- PIE (Problem, Intervention and Evaluation). Simile al metodo SOAP, ma si basa sul descrivere il problema, porre gli interventi e rivalutarli ogni 24h.
- APIE (Assessment, Plan, Intervention e Evaluation). La metodica è più strutturata, a seguito di una valutazione iniziale, abbiamo una pianificazione, un intervento e rivalutazione.
- PART (Problem, Action, Response, Teaching) – Non dissimile dai precedenti descritti, con l’aggiunta dell’ultimo step, che si basa sull’educazione sanitaria e l’empowerment del paziente e del caregiver.
Metodiche che guardano agli esiti
Queste metodiche, sono strutturate similmente a quelle che si focalizzano sui problemi, con l’unica differenza che per l’appunto ci si basa sui risultati raggiunti e non solo sui problemi esistenti.
- DAR (Data, Action and Response) – In questa metodica, si registrato i dati presenti si pongono le azioni da seguire e si registrano le risposte ricevute.
- AIO (Assessment, Intervention and Outcomes) – Non differentemente dalla prima, in queste metodica si esegue un accertamento su cui si basano gli interventi e si registrano successivamente i risultati.
Metodiche si focalizzano sugli scostamenti
Questa metodica analizza non gli standard, bensì tutto ciò che non rientra nella normalità del paziente. Dunque la registrazione, che avviene in modo temporale, specifica una eventuale anomalia di quanto osservato nelle normalità del paziente, si registrano gli eventuali interventi e i risultati raggiunti dopo la valutazione successiva. Questo elimina tutto ciò che potrebbe essere rilevato come normale, snellendo la consegna, eliminando le ripetizioni e focalizzandosi solo sulle reali necessità.
Approccio alle cure globali
Qui si pone il famoso metodo SBAR.
SBAR sta per:
- Situation
- Background
- Assessment
- Recommendation
Su questo portale esiste già un articolo approfondimento di questa tematica
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FONTI:
- Il passaggio di consegna e la trasmissione delle informazioni tra professionisti – Relazione Annalisa Pennini per OPI Sondrio LINK
- Bulfone et Al., Trasferire efficacemente informazioni e responsabilità attraverso le consegne: revisione della letteratura, Assistenza Infermieristica e Ricerca, 2012, 31: 91-101
- AMA, Save Handover: Save patient, Guidance on clinical handover for clinicians and managers, 2006
- Iavarone D., Il passaggio della consegna infermieristica, ne abbiamo davvero bisogno? Alla ricerca di opportunità di miglioramento, L’infermiere, 4-2014
- Wildner J., La consegna infermieristica al letto del paziente. Un’esperienza dell’Hospice di Montericco/Albinea, Reggio Emilia, Io Infermiere, N. 5/2010
- Chaboyer W1, McMurray A, Wallis M., Bedside nursing handover: a case study. Int J Nurs Pract. 2010 Feb;16(1):27-34.
- Cairns LL1, Dudjak LA, Hoffmann RL, Lorenz HL., Utilizing bedside shift report to improve the effectiveness of shift handoff. Mar; J Nurs Adm. 201343(3):160-5.
- Compton J, Copeland K, Flanders S, Cassity C, Spetman M, Xiao Y, Kennerly D, Implementing SBAR across a large multihospital health system, Jt Comm J Qual Patient Saf., Jun 2012.
- De Meester K, Verspuy M, Monsieurs KG, Van Bogaert P, SBAR improves nurse – physician communication and reduces unexpected death: a pre and post intervention study, Resuscitation, March 2013.