Gentile Lettore,
Per chi è attivo sui Social Network, svolgendo un lavoro di osservazione dei fenomeni che interessano la professione, può assistere a movimenti che nascono, raggiungono espansioni massive e si autodistruggono o svaniscono in una routinaria abitudine, con velocità che possono variare in modo condizionato dall’importanza del tema trattato.
La possibilità di creare gruppi su Facebook, unisce menti e professionisti, sotto un comune obiettivo, che partendo da un piccolo fiammifero dalla flebile fiamma, diviene un rogo che permea menti dei professionisti ed interroga ogni livello politico, sindacale ed istituzionale.
Questo è quanto accadde al movimento che promuoveva la specializzazione dei professionisti infermieri, che dichiaravano sotto uno slogan, di essere nelle condizioni di poter passare ad un livello superiore di specializzazione. Purtroppo, il movimento, si spense, giorno dopo giorno, fino ad arrivare ad essere, uno dei numerosi gruppi facebook, dove giornali di dubbio gusto, “spammano” (condividono e ricondividono), news e articoli.
Negli ultimi mesi però, un gruppo di infermieri, ha dato vita a questo nuovo fenomeno chiamato “Infermieri fuori dal Comparto”, un interessante movimento che reclama, a nome tutti gli infermieri, la necessità di uscire dal Comparto Sanità e dalle ristrettezze contrattuali che attanaglia la professione.
Un movimento, che come quello inizialmente citato, ha interessanti idee, che potrebbero portare, la categoria infermieristica ad un livello superiore, con un miglioramento netto delle capacità contrattuali degli infermieri.
Il movimento, sembrerebbe spalleggiato da alcuni sindacati di categoria, che per prima, nel mese di Giugno 2019 avevano proposto la possibilità una “Nuova Classificazione Contrattuale”. Questa classificazione dovrebbe permettere una gestione separata dei contratti, quando si parla di professioni sanitarie, attualmente accomunate dal CCNL a figure anche non di tipo professionale.
Alcuni hanno anche messo in dubbio la riuscita di questa idea, definita visionaria, che però in realtà ha un precedente. Infatti, nel 1987, la professione medica, è riuscita ad iniziare un importante cambiamento, terminato nel 1995, che ha portato i medici al di fuori del contratto unico, guadagnando un contratto separato a gestione totalmente separata.
Affinché si possa uscire dal comparto serve un passaggio politico e l’intervento del legislatore, così come è avvenuto per la professione medica, dove dal “contratto unico” del 1983 si arrivò al contratto sempre unico del 1987 ma in cui era prevista un’area “separata” di contrattazione, confermata nel 1990 per arrivare, nel 1995 a un contratto separato.
Fonte: Infermieristicamente.it – https://www.infermieristicamente.it/articolo/10618/infermieri-si-puo-uscire-dal-comparto-nursind-spiega-come-fare-e-cosa-comporterebbe-il-video/
L’idea che prende piede dunque è quella di creare un contratto che raggruppi le professioni sanitarie, registrati agli Ordini Professionali, con all’interno una gestione separata per Infermieri e Ostetrici che, rispetto alle prestazioni tecniche delle altre professioni, si differenzierebbero per via dalla loro necessità di “presa in carico del paziente”.
L’idea risulta molto interessante, sicuramente modificando molti aspetti contrattuali, con magari la possibilità di introdurre nuove tematiche come l’Intramoenia oppure l’ammorbidimento delle condizioni di esclusività che attualmente hanno causato non pochi problemi disciplinari per gli infermieri che in piena crisi, o per volontà di “arrotondare”, hanno illegalmente eseguito prestazioni esterne e private, ovviamente non fatturate e senza regime di partita IVA.
Il movimento su Facebook ha preso tanti consensi, unendo chi veramente crede nella crescita della professione e chi invece è atterrato nel gruppo, forse per la necessità e il bisogno di esprimere l’insoddisfazione contrattuale attuale, con la considerazione (non da escludere o criticare) che qualsiasi cosa sia meglio di quanto attualmente presente.
Questa commistione di menti, però porta anche a scorrette interpretazioni di alcune realtà, generando critiche e lamentele, che spesso i professionisti stessi, tendono a correggere, provando a rimediare con commenti solitamente poco benvoluti. Un esempio sono le critiche continue e indiscriminate nei confronti degli Ordini professionali, o addirittura della Federazione degli Ordini a cui si recrimina di non eseguire lavoro sindacale, che per legge, effettivamente non può svolgere. La natura di ente pubblico non economico, li esclude dalla possibilità di svolgere attività sindacale, e spesso, questo viene dimenticato dai professionisti.
Un Ordine Professionale è un Ente Pubblico posto “sotto l’alta vigilanza del Ministero della Giustizia”, la cui funzione principale consiste nel garantire il cittadino circa la professionalità e la competenza dei professionisti che svolgono attività dedicate nel campo della tecnica, della salute, della legge.
Nonostante queste distorsioni, che hanno comunque notorietà nel gruppo, l’idea è genuina e il lavoro di contestazione è sicuramente apprezzabile, è noto che a giorni alcuni infermieri scenderanno in piazza per manifestare, sopratutto in un momento in cui, il ruolo sociale e professionale dell’infermiere sembrerebbe aver preso più peso e valore nelle menti dei cittadini. Inoltre sembrerebbe che lo stesso Ministro della Salute, abbia notato il movimento, portato avanti dai sindacati di categoria. La possibilità di liberarsi da questo contratto, in favore di una contrattazione unica e separata, risulta allettante per tutti i professionisti.