Iniziamo l’articolo con alcune definizioni, essenziali per proseguire il nostro discorso, da qui partiremo con un analisi, breve e concisa della paradossale situazione che stiamo vivendo noi infermieri in Italia, deprivati da quel minimo di onorabilità che ci è stata concessa in questa settimana, da una ammirevole definizione di “Eroe” me poi affondati da una orrenda sequela di politiche messe in campo dalle nostre istituzioni, che discriminano in modo quasi criminale le professioni, considerando economicamente “Eroi” le classi storicamente patronali e considerando invece “Carne da Cannone” i nostri professionisti in prima linea.
Definizione di Infermiere, secondo taluni disdicevoli…
Carne da cannone (dal francese chair à canon) è un’espressione informale utilizzata per indicare dei soldati che vengono utilizzati per missioni o compiti in cui c’è un’altissima probabilità di essere uccisi, solitamente con obiettivi di scarso valore strategico, implicando quindi una bassa considerazione da parte delle gerarchie militari per il valore delle vite dei soldati in questione.
Definizione di Wikipedia.org
Napoleone fu amatissimo dalla Francia, ed oggetto … di culto ai soldati, che egli chiamò carne da cannone, e trattò come tali (Leopardi).
Treccani.it
«Si era giunti a un tal punto di disprezzo per le vite degli uomini e per la stessa Francia, da chiamare i coscritti la “materia prima e la “carne da cannone”»
(François-René de Chateaubriand, De Buonaparte et des Bourbons, testo on line su Wikisource in francese.)
Talvolta è meglio un folle che un incompetente…
Dopo anni vissuti in Inghilterra, come infermiere specialista, si impara a conoscere le possibilità e il futuro obbligato della nostra professione, che in una nazione, che per anni ha fatto scuola al resto del mondo, è certamente considerata eroica anche in tempi di pace. L’NHS è il più grande datore di lavoro del mondo intero, la figura infermieristica è famosa per tutte le sue sfaccettature e le cariche presenti in una scala lavorativa e sociale che permette di raggiungere l’apice e uno stipendio degno di un super-manager, partendo da una laurea in infermieristica. Nell’Nhs si possono trovare persone che devono la loro crescita alle competenze, e magari alla furbizia, all’intelletto e alla loro sconsiderata voglia di andare avanti, senza remora per il contendente.
Una nazione liberale anche nell’NHS, dove tutto sommato mostra segni laburisti di democraticità. Un esempio è un messaggio di un mio caro amico manager, che oggi mi scrive, affermando di essere stato spostato di reparto per via delle sue condizioni respiratorie pregresse che potrebbero portarlo a divenire bersaglio di questa infezione. Ricollocato dove gli compete, ma lontano dalla minaccia di una morte sul fronte.
Il loro primo ministro è un folle, ma l’NHS al suo interno tenta di lavorare per difendere se stesso, con soluzioni a volte bizzarre, ma comunque autoprotettive. Difendere i più deboli che siano cittadini o lavoratori, organizzarsi con dei Reparti Covid-19 per tempo, sospendere le liste e attendere come tutti noialtri in Europa, i dispositivi di protezione individuale, che ovviamente scarseggiano anche nelle terre regali.
Ma quali eroi?
Nel frattempo in Italia, si rende onore ai nostri eroi, che giorno dopo giorno portano avanti una guerra di trincea. Ondata dopo ondata perdiamo professionisti, chi in quarantena, chi costretto per sempre in una bara, chi invece non aspetta che sia un virus a togliergli la vita, e ne facilita il compito, buttandosi da un ponte. Parliamo dei nostri colleghi infermieri, nostri fratelli, soldati, straccioni che a termine del turno, fanno in silenzio la fila al supermercato discount, per poi chiudersi in isolamento a casa rivivendo minuto dopo minuto l’incubo di quella strage annunciata.
Si rivive costantemente la lista di coloro che non sono riusciti a sopravvivere, con il flash orrido di poter essere noi stessi al loro posto, perché, purtroppo è da settimane che alcuni lavorano con un assorbente sulla faccia.
Ma quali eroi? Molti di noi non hanno scelto di combattere questa battaglia, gli è stata data solo una scelta, quella di morire per una bandiera che ormai ha lo stesso odore dei liquami che scorrono nelle tubature dei palazzi istituzionali italiani. Con quella stessa bandiera, mentre noi la difendiamo, chiamati dal senso del dovere, e dalla paura di non poter pagare più il mutuo, c’è qualcuno che la adopera come uno sciacallo, facendosi portatore di un messaggio alla nazione, per poi sputarci sopra, per non dir altro, in modo dissacrante.
Ma quali eroi? Noi siamo gli stessi che fino a poco tempo fa, voi tutti cittadini, avete chiamato fannulloni, amanti della pausa caffè, ci avete pestato, ci avete sputato e denunciato. Forti del fatto che, sempre lo stesso Stato complice di questa mattanza, non è mai corso in nostro aiuto.
Ma quali eroi? Siamo gli stessi che rischiano il licenziamento, per aver dichiarato di non avere i DPI necessari o per essersi lamentati della non rispettanza della normativa sulla sicurezza del lavoro.
Ma quali eroi? Siamo terribilmente sotto organico, siamo terrorizzati, indifesi e dimenticati dalle istituzioni, e persino di fronte a queste situazioni, ci viene offerto un contratto co.co.co., uno a collaborazione, una carica da sottufficiale (sebbene dovremmo riceverne una da ufficiale) oppure un determinato di tre mesi, ovviamente con incluso un bel calcione nel sedere qualora sia finita la nostra utilità. Ma nel mentre, si offrono contratti a tempo indeterminato alle altre professioni.
Ma quali eroi? Non abbiamo nemmeno il diritto di rifiutarci di andare a lavorare, per richiedere diritti insindacabili. Lo sciopero in sanità è consentito nella seguente modalità: Vai a lavorare, non vieni pagato. Questo viene registrato come sciopero.
Come si può richiedere i nostri diritti a tali condizioni?
Ma quali eroi? Gli eroi non si remunerano con 100 euro in più in busta paga mensile. Magari fossero 200 euro al giorno…
Ma quali eroi? Alla fine di questa crisi, saremo nuovamente malvisti, denunciati, aggrediti e sopratutto sottopagati. Quel contratto da infami che ci proponete, sarà ancora una volta la motivazione per cui, c’è chi, questa emergenza, la sta affrontando chiamando malattia o mettendosi in aspettativa.
Perché non ci chiamate con il nostro nome? Non Eroi, ma Carne da Cannone…