Gentile Lettore,
Nelle ultime settimane, ho ricevuto diverse segnalazioni di situazioni di “disagio” social, in cui dei professionisti sanitari, infermieri o medici, battibeccavano come bambini sui profili social della FNOPI, di Infermieri e di un medico divenuto famoso alle cronaca per via della sua battaglia “Don Chisciottiana” nei confronti della figura dell’infermiere. Leggendo post, commenti e risposte ammetto di aver più volte provato quell’istinto di rispondere ad alcuni miei colleghi con l’intenzione di bloccare una degenerazione nella conversazione, voluta dallo stesso medico che con la chiara intenzione di provocare, tendeva successivamente a denunciare insulti e minacce direttamente alle procure.
Sia chiaro, non ho intenzione di creare nuovi casi mediatici discutendo della solita storia che da settimane sta infuocando gli animi di infermieri e medici, ma vorrei soffermarmi sulle figuracce e il pericolo tratto dalla presenza di Professionisti Sanitari sui Social.
Di norma, avere dei professionisti sanitari sulle network principali dovrebbero migliorare la qualità delle discussioni, donando un contributo unico, o talvolta essenziale, ma questo solo in teoria. Osservando questo fenomeno e spiando le conversazioni pubbliche, ho dovuto dare atto al fatto che le piccole percentuali di professionisti che sui social litigano e insultando l’uno o l’altro utente/professionista, in percentuale molto alta, sono le stesse persone che si ritrovano a fare delle orribili figuracce di fronte ad un pubblico, che potrebbe risultare ampio, commettendo gravi gravi grammaticali, oppure scadendo nel rude e maleducato.
Quella stessa maleducazione che nel leggere le conversazioni dei profili suddetti mi danno da pensare e onestamente mi preoccupano non poco. Ragionando su quanto pessima e grave potrebbe essere la mia esperienza con l’uno o l’altro professionista, che esso sia medico o infermiere.
Situazioni ben più gravi e preoccupanti sarebbero tra l’altro, non solo gli insulti, che scaturiscono dall’inibizione da “leoni da tastiera”, ma il non contegno professionale che tutti dovrebbero avere, sopratutto in quella che è la vita pubblica su internet. Vedere un medico schernire dei professionisti sanitari e starnazzare battendo i piedi, come un bambino a cui è stato portato via il lecca-lecca è veramente situazione misera agli occhi dei cittadini. Come sicuramente “misera” è l’aggettivo adatto a descrivere la grave situazione delle risposte di minaccia sgrammaticata di alcuni miei colleghi infermieri. Confido nel fatto che non tutti gli infermieri sono in questo modo. Questo però mi porta al pericolo generato da questa situazione. I cittadini, quelli che per caso si ritrovano a vedere questa discussione, iniziano a dubitare delle istituzioni, quali il SSN, la figura dell’infermiere e anche di quella del medico. In sostanza, da questa querelle di poco gusto e sopratutto poca intelligenza, tutti ne perdono, e nessuno ne guadagna.
Allora perché essere così stupidi?
Si è stupidi perché non ci si rende conto di esserlo. Si segue una linea di pensiero, talvolta tradizionalista, talvolta progressista, ma le modalità in cui talvolta si tenta di deliverare il messaggio, delineano il tuo modo di essere.
Mi spiace vedere queste scene sui social, sopratutto perché, coloro che fanno cosi tanto baccano, non rappresentano per nulla le nostre categorie.
Concludo il pensiero, rimandando a tutti i professionisti, la ricerca della serietà professionale anche sui social.