Iniziamo l’articolo sottolineando ciò che The Nursing Post afferma da anni: “Qualora qualcosa non vi convinca, parlatene con il vostro medico curante”. Questo stesso discorso vale per quanto riguarda il controllo dei nei (o nevi) che talvolta può dare qualche grattacapo, per le posizioni in cui si trovano (mucosa orale, genitale o piante e palmi di piedi e mani) e talvolta per forma, estensione e crescita. Partiamo dunque definendo Neo e Melanoma e citando quelle che sono le linee guida che qualunque cittadino dovrebbe seguire qualora trovasse un neo sospetto.
Cos’è il Neo (o nevo)?
Il nevo (in lingua latina naevus, nel linguaggio popolare neo) indica un tumore benigno dell’epidermide, che si presenta come una macchia persistente sulla cute, e in senso lato qualsiasi alterazione cromatica o morfologica, localizzata e persistente, presente sulla superficie cutanea.
Cos’è il Melanoma?
Il melanoma è un tumore maligno che origina dal melanocita, cellula della cute che è preposta alla sintesi della melanina
L’Alfabeto dei Nei
Questa metodica viene chiamata “l’alfabeto dei nei” (fonte: Humanitas Salute) ed è un modo semplice, veloce e facile da ricordare per riconoscere se una macchia, diciamo un neo, è sospetta. Si utilizzano le prime cinque lettere dell’alfabeto:
• A come Asimmetria: se ipotizziamo di dividere il neo a metà con una linea verticale, dobbiamo verificare se le due parti sono uguali (simmetriche) oppure diverse tra loro (asimmetriche). Se la macchia è asimmetrica deve essere assolutamente controllata da un medico specialista
• B come Bordi: i bordi di un neo non pericoloso sono regolari, mentre se sono irregolari e frastagliati è sospetto.
• C come Colore: Se il colore si modifica nel tempo o vi sono più colori contemporaneamente si deve accendere una spia di allarme.
• D come Dimensioni: i nei hanno dimensioni modeste, in media un diametro di 2-3 millimetri. Meglio approfondire, quindi, se la macchia è piuttosto grande, con un diametro oltre i 6 millimetri.
• E come Evoluzione: se la macchia si modifica velocemente cambiando aspetto, quindi, forma, colore o dimensioni oppure se iniziasse a diventare pruriginosa, è bene allertarsi e rivolgersi al dermatologo.
Ma chi deve effettuare questi controlli?
Chiunque abbia dubbi su uno dei punti sopraelencati e alcune persone che statisticamente hanno maggior rischio i sviluppare melanomi.
Appartengono a questa categoria:
- Le persone che hanno la pelle chiara o che si “scottano” facilmente, a questo proposito, sappiamo che le “scottature” più pericolose sono quelle sviluppatesi nell’età infantile.
- Chi trascorre molto tempo al sole o fa uso di lampade abbronzanti
- Chi ha molti nei
- Chi ha una familiarità per tumori della pelle
Controllo dei nei: Tra miti e realtà
Su un articolo di Medici Italia il Dr. Stefano Battaglini ha elencato alcuni dei miti o dubbi maggiormente diffusi. (LINK ARTICOLO)
A CHE ETÀ INIZIARE IL CONTROLLO DELLA PELLE?
I casi di tumori della pelle nei bambini sono rarissimi, molto più rari di altre forme tumorali.
E’ razionale iniziare il controllo dopo la pubertà, eccezion fatta per i bambini che presentano nei congeniti, ossia nei di grandi dimensioni già presenti alla nascita (che vanno monitorati da subito in quanto hanno un più alto rischio di sviluppo di melanoma al loro interno).
CHE COS’È LA MAPPATURA DEI NEI?
Questo termine viene spesso abusato, nell’idea comune che tutta la pelle andrebbe “scannerizzata” e tutti i nei catalogati per “tenerli sotto controllo”. Nella realtà tutto ciò, in virtù di quanto detto in precedenza non ha molto senso e si ricorre alla mappatura solo in quei casi in cui o il paziente ha moltissimi nei e quindi è difficile accorgersi se insorge una nuova lesione (che simula un neo ma è in realtà un melanoma) facendo delle foto di una intera parte corporea (torace, schiena, gambe ecc.) o se c’è un dubbio circa la sicura diagnosi e si vuole osservare il comportamento della lesione a distanza di tempo. La mappatura in questo caso ci consente attraverso delle foto archiviate nel computer di confrontare a distanza di tempo l’eventuale evoluzione di una lesione sospetta o la comparsa di una nuova lesione.
UN NEO SPORGENTE, DI GRANDI DIMENSIONI È “PERICOLOSO” È VERO?
Questa idea non ha nessun fondamento scientifico, quello che dovrebbe preoccupare maggiormente non sono le dimensioni o la forma di un “neo” ma le sue modificazioni, la cosiddetta evolutività della lesione. Anche a tal proposito va chiarito che il cambio di dimensioni di un neo in un bambino o in un adolescente è un fenomeno assolutamente normale, i nei crescono insieme alla crescita di tutto l’organismo e lo fanno in modo simmetrico. Diversa è la situazione di un presunto neo che “cresce” o meglio si modifica in un adulto o in un anziano, tale situazione infatti, merita sicuramente una visita specialistica.
COSA SUCCEDE SE UN NEO SUBISCE UNA ESCORIAZIONE O VIENE “STRAPPATO”?
Assolutamente nulla. I nei sottoposti ad un trauma non diventano tumori e quindi non c’è nessun motivo di allarmarsi, la zona traumatizzata va trattata come una qualunque altra zona cutanea.
COME COMPORTARSI PER L’ESPOSIZIONE SOLARE?
I nei vanno protetti con un filtro solare esattamente come il resto della pelle, non c’è nessun bisogno di proteggere i nei con un filtro di protezione più alto, come detto in precedenza, nella grande maggioranza dei casi un tumore della pelle si sviluppa su cute normale e non su un neo.
OGNI QUANTO TEMPO CONTROLLARE I NEI?
Questa è una valutazione che deve fare lo specialista tenendo conto di vari fattori, in linea generale, se non sussistono situazioni particolari, è sufficiente effettuare un controllo annuale.
Conclusioni
In conclusione, sono molti gli strumenti e le informazioni che abbiamo riguardo a questo genere di realtà, e nonostante il campo dei melanomi sia un campo tutt’ora in studio, la prevenzione continua ad essere l’arma più efficacie in nostro possesso. Raccomandiamo a chiunque abbia letto questo articolo di consultare il proprio medico in caso di macchie o nevi sospetti e di eseguire annualmente un check presso uno specialista.