Oggi é la Giornata Internazionale degli Infermieri, un giorno di unione per tutti gli infermieri del mondo che credono nella propria professione. Un giorno in cui mediaticamente veniamo considerati, e dunque un giorno in cui le nostre riflessioni devono essere portate direttamente in campo, nelle piazze e nei telegiornali.
La professione infermieristica ha una storia molto combattuta, tenuta in vita da ordini monastici, e (stando alle storie sulla professione, meno ufficiali) per una fase, anche da prostitute. Una professione che però nasce ufficialmente dalla mente di una donna, che porta scienza ed evidenze nel processo di assistenza e che infine fa due grandi doni: un nome ed un identità. Quella donna si chiama Florence Nightingale e la sua storia inizia in Crimea. Sul campo di battaglia riesce a dimostrare quanto sia essenziale “prendere in cura il paziente” e non semplicemente “curarlo”.
Grazie ad alcune modifiche organizzative, basate su dati epidemiologici, riesce a ridurre la mortalità, tanto da divenire un istituzione nel campo dell’infermieristica bellica. Dai suoi studi, nasce la figura infermieristica, una delle professioni più importanti del mondo.
Ogni giorno migliaia di infermieri prestano assistenza con professionalità e passione, garantendo una processo assistenziale impeccabile, addendo insostituibile per un risultato positivo. E laddove la salute di qualcuno ha inesorabilmente danneggiato il proprio essere, l’infermiere è li. Non abbandona mai il paziente. Si sostituisce in prima persona a tutte le limitazioni causate dalla malattia e presta assistenza tecnico-professionale.
Una professione di cui esserne sicuramente fieri di farne parte, ma che oltre alle gioie ci da molti dolori.
In Italia l’infermiere viene ancora visto come portaborsa del medico ma quali sono le cause?
- Una prima causa è da attribuire a noi stessi, cosi stretti e fedeli a quel mansionario e all’essere manovalanza del medico. Persone che su Facebook combattono per la professione, ma che di persona sono agnellini dati in pasto ad un branco di medici.
- I Media. Nessuno parla del turno di 12 ore in cui abbiamo salvato la vita e garantita la sopravvivenza dei nostri pazienti. Combattendo contro turni senza diritto di riposo ed infermieri portati allo stremo da politiche aziendali che speculano sulla salute dei propri dipendenti e dei pazienti. Una notizia però mandata in onda da un programma diretto da una giornalista ignorante ed un Cecchi Paone che da sfogo alle sue più intime deficienze, riesce a fare scoop.
- Gli Ordini Professionali che proteggono il proprio potere. Un esempio lampante è quanto accaduto a Bologna, dove infermieri che seguivano protocolli infermieristici redatti in collaborazione con più associazioni mediche di emergenza/urgenza e che promettevano di prestare un soccorso specializzato riducendo le tempistiche e aumentando le possibilità di sopravvivenza del paziente, sono stati denunciati per abuso di professione. Una guerra fratricida che ci ha costretti a tensioni sociali e lavorative solo a causa di signorotti politicanti che hanno anche dimenticato l’essere medico.[the_ad id=”2884″]
- Tafferugli di professione. La nostra professione si affaccia in un mondo politico sempre più vicino alla vetta nazionale e questo sembra far uscire da ognuno dei concorrenti un sentimento guerrigliero nei confronti dei propri colleghi. Sindacati, Collegi e Giornali online infermieristici tutti contro tutti. Una sfida senza pietà che mira a danneggiare l’immagine dell’altro.
- La mancanza di lavoro. Avrei voluto almeno oggi non tirare in mezzo un argomento cosi spinoso, ma diciamocela tutta, un infermiere può sentirsi soddisfatto solo se può esprimere la propria professionalità. Questa situazione ci ha portato a dover accettare lavori deprofessionalizzanti e di farci calpestare dai pescecani che in Italia ci spolpano con voracità. Accettiamo tirocini, finti part-time o finte libere professioni, sperando che anche noi, un giorno, potremmo entrare nel SSN accompagnati dalla solita frase: “almeno lo stipendio è sicuro”.
Non siamo tutto questo, o in teoria non è parte della nostra identità. Siamo professionisti, ogni giorno ci prendiamo cura dei vostri cari ed amici. Li guidiamo in un percorso pieno di ostacoli, mostrando la via migliore per affrontare le prove che la malattia gli pone giornalmente.
Auguri a tutti gli Infermieri da parte di TheNursingPost
Bello, sono contenta ci mancava 🙂