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Quarantadue secondi. E’ il tempo concesso agli Infermieri dalla trasmissione Ballarò. La Presidente della Federazione dei Collegi IPASVI ha fatto i salti mortali per poter definire quante più problematiche possibili.
Ma cosa ci ha fatto storcere il naso?
Una presentazione che non era degna per un Presidente della Federazione dei Collegi. Il Conduttore infatti presenta la Presidente Mangiacavalli come colei che “rappresenta gli infermieri” (dopo aver presentato di tutto lustro gli altri partecipanti), fortuna per la grafica che appare sullo schermo che ne sottolinea l’identità. E dopo i 42 secondi di fretta assoluta per poter dire quanto più possibile si chiude la parentesi infermieristica in RAI.
L’intervento di Barbara Mangiacavalli
“Sicuramente abbiamo il problema degli organici e del blocco del turn over .Vorrei tornare però sul problema dell’appropriatezza che non è solo quella prescrittiva, ma anche quella organizzativa. E’ quella che fa sì che un paziente, quando arriva nel Ssn, trovi la risposta ai suoi bisogni. Ma se i bisogni dei cittadini sono modificati con l’aumento dell’età, della non autosufficienza, delle cronicità, allora dobbiamo modificare il sistema, fare prossimità, andare vicino ai bisogni delle persone. E per farlo occorre valorizzare gli infermieri, che sono persone formate professionalmente per stare vicino a questi bisogni”.
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La replica di Lorenzin
“Ha ragione non basta quello che abbiamo fatto con la legge di stabilità per assunzioni e stabilizzazioni. Noi abbiamo un sistema che dal punto di vista del personale sanitario è perfetto, perché forma il numero di operatori che ci servono e programma negli anni gli operatori necessari all’assistenza. Allora perché non abbiamo assorbito questo numero di professionisti che ci serviva? C’è stata la crisi, il blocco del turn over, ma ora credo che, così come abbiamo avuto la “buona scuola” e stabilizzato i precari di questo settore, sulla sanità sia necessario fare qualcosa di molto profondo, strutturale, organizzato anche in base ai nuovi bisogni. Si deve fare il calcolo di quanto tutto questo ci costa: abbiamo il tesoretto per affrontarlo e programmarlo nei prossimi anni. Io ci tengo, è una delle basi del sistema sanitario”.