COS’E’ L’ECSTASY?
L’Ecstasy è comunemente chiamata anche MDMA (3,4-metilenediossimetanfetamina),(talvolta chiamata anche MD, XTC, E,Adam, Mandy o Molly) è una feniletilamina, e più specificamente una metamfetamina dagli spiccati effetti eccitanti ed entactogeni, anche se non propriamente psichedelici. Si tratta di un composto semisintetico ottenuto dal safrolo, uno degli olii essenziali presenti nel sassofrasso, nella noce moscata, nella vaniglia, nella radice di acoro, e in diverse altre spezie vegetali.
STORIA
L’Ecstasy è nata in Germania nel 1912 nei laboratori Merck, dove fu brevettata pensando di poterne ricavare un farmaco in un secondo momento. Dopo la prima guerra mondiale lo stato tedesco, uscito sconfitto, fu costretto a consegnare agli alleati tutti i suoi brevetti compreso quello della pillola incriminata.
Gli Stati Uniti tennero il brevetto per anni e nel 1950 provarono ad usare il composto come siero della verità(insieme al famoso Acido Lisergico LSD). Il risultato non fu vicino a quello sperato e per questo motivo fu abbandonato.
Nel 1980 fu usato come ansiolitico e come farmaco per abbassare la resistenza psichica.
Nonostante non ci fossero prove di danni cerebrali, l’uso medico è cessato quando la sostanza è stata resa illegale. L’utilizzo del MDMA, se da un canto consente di essere estremamente più approfonditi nell´analizzare se stessi, dall´altro conduce ad una forma di interiorità ripetibile e meccanica. Parallelamente ha conquistato una grande popolarità come club drug, a causa dei suoi effetti stimolanti ed empatogeni.
Negli Stati Uniti e in Europa il consumo di MDMA è aumentato in maniera considerevole, diffusa nelle feste rave così come nelle discoteche. In queste situazioni la MDMA è sovente assunta assieme ad altre fenetilamine psicoattive, a stimolanti, a sedativi come l’alcol, o psichedelici come l’LSD. La tossicità di simili miscugli è pressoché ignota
L’MDMA viene assunta comunemente in cristalli o pastiglie, ma viene anche somministrata sciolta in acqua o in bevande alcoliche (in tal caso, in alcune zone, prende il nome gergale di “beverone” o “morbidone”). Alla bevanda nella quale è disciolta solitamente conferisce un sapore amaro, senza però cambiarne il colore e se agitata produce una sorta di schiuma.
COME FUNZIONA
Si tratta di una sostanza a prevalente azione agonista sul sistema serotoninergico; la serotonina è un neurotrasmettitore coinvolto nell’azione di altre droghe ad azione psichedelica
USI TERAPEUTICI
Dal 2009 l’MDMA è usata come coadiuvante nella cura del disturbo post-traumatico da stress.
L’MDMA, prima di essere stata resa illegale, è stata utilizzata ampiamente in terapia, anche da analisti celebri come Leo Zeff, Claudio Naranjo, George Greer, Joseph Downing e Philip Wolfson.
Uno studio del 2013 ha mostrato che l’MDMA dà buoni risultati nella cura dell’acufene.
Nel 2014 è stato avviato uno studio per approfondire i benefici dell’MDMA contro l’ansia negli individui affetti da autismo
EFFETTI
Stimolazione del sistema nervoso centrale, euforia, entactogenesi, senso di felicità diffusa, illusione di grandi legami emotivi con cose o persone sconosciute, nistagmo, mascelle digrignanti, diminuzione dell’appetito, aumento della temperatura corporea, talvolta acidità di stomaco, lieve perdita del controllo muscolare, sbalzi di pressione dovuti alla sensazione di euforia, basso livello di salivazione.
Possibili effetti indesiderati sono irrequietezza, confusione, iperriflessia, mioclono, convulsioni, midriasi, piloerezione, panico, secchezza alle fauci, diarrea e nausea. Nei casi più gravi rabdomiolisi con mioglobinuria, coagulazione intravascolare disseminata, ipertermia, insufficienza renale acuta, specialmente se l’MDMA viene assunta insieme ad alcolici. In soggetti predisposti può presentarsi una severa ipertensione. Sono documentati alcuni casi di disidratazione dovuti alla non percezione della stanchezza e al relativo continuo movimento che hanno causato l’ospedalizzazione o il decesso del soggetto, solitamente quando l’MDMA è assunta insieme ad alcol.